Carol Editor e Coach Scrittura Grammatica e scrittura: i 5 errori più comuni

Grammatica e scrittura: i 5 errori più comuni

Grammatica e scrittura

Grammatica e scrittura – Oggi voglio affrontare un argomento un po’ ostico: quanto conta la grammatica nella scrittura di un buon romanzo?

Mi chiederai: “Perché ostico?”.

Ebbene, purtroppo molti aspiranti scrittori e molte aspiranti scrittrici non conoscono le regole basilari della lingua italiana, a partire dalle più semplici norme di grammatica.

Intendiamoci, questo non vale per tutti e tutte, ma per moltissimi e moltissime.

Grammatica e scrittura, gli errori più comuni

Gli errori più comuni nei manoscritti che leggo e per cui stilo una scheda di valutazione, sono in genere i seguenti:

Grammatica e scrittura – I verbi

Non mi riferisco solo al modo (il congiuntivo è il tallone di Achille più diffuso), ma anche a concordanza tra soggetto e verbo (nome singolare e verbo al plurale o viceversa) e a verbi ausiliari errati.

Da dove vengono queste sviste? No, non derivano solo dall’ignoranza o dalla mancata istruzione scolastica, ma provengono perlopiù dall’impronta dialettale e dal mancato allenamento nella lettura.

Grammatica e scrittura- Apostrofi e accenti

In questo caso, la situazione si fa complessa. Con l’arrivo della tecnologia, degli sms e poi delle chat (insomma della comunicazione scritta e veloce), ci siamo abituati a dare per scontato che i correttori automatici facciano sempre la cosa giusta, e noi abbiamo dimenticato dove vanno accenti e apostrofi.

Qualche tempo fa, ho condiviso nel mio profilo Instagram un post in cui offrivo indicazioni precise sulle parole che creano più scompiglio. Ve lo ripropongo qui di seguito, così da fare un rapido ripasso.

Grammatica e scrittura – L’h nel verbo avere

Ho, Hai, Ha. Il verbo avere vuol dire “possedere”. “Io ho una casa” (per fortuna, che di questi tempi non si dà nulla per certo), “tu hai ragione”. Ma il dubbio viene quando si deve supportare un altro verbo. Per es. “Io ho partecipato alla riunione”.

Aneddoto personale. Come tutti gli universitari, mi sono ritrovata anche io a offrire lezioni private ad alunni di quelle che una volta erano le scuole elementari e medie. Quando ho spiegato questa regola a un ragazzino delle elementari, mi ha risposto candidamente: “Io non ho la riunione!”. E dài a spiegare il passato prossimo, il participio passato e i verbi ausiliari.

Divertente è, invece, chi, per non sbagliare, mette l’h un po’ ovunque, e forse anche a caso. “Sto andando ha casa”. Quando ho corretto il testo togliendo l’h, l’aspirante scrittore mi ha risposto: “ma io ce l’ho la casa!”.

Lo so che sembra una cosa scontata, ma, vista la frequenza con cui incontro certi errori, posso assicurarti che questa regola non è entrata in testa a molte persone. Come risolvere? Basta riconoscere il verbo della frase, se quel verbo non è il verbo avere e questo non è coinvolto come ausiliare, l’h non ci va!

Flagranza – Fragranza

Questo errore spassosissimo mi fa sempre ridere. Non sapete quanti ladri siano stati beccati in fRagranza di reato sui giornali, figuramoci nei manoscritti.

Aneddotto personale, stavolta davvero comico. Nell’articolo di un giornale online locale, trovai questa frase: “coltivatore di marijuana colto in fRagranza di reato”. Ora, intendiamoci, di certo avrà pensato a un odore penetrante nelle narici dei carabinieri durante l’arresto, ma il senso fa un po’ ridere. Nonostante coltivasse una pianta dalla particolare “fRagranza”, il coltivatore è stato sicuramente colto in fLagranza di reato.

Grammatica e scrittura – Qual è

L’errore più diffuso in assoluto, che confonde anche le menti più solide.

La regola vuole che l’apostrofo sostituisca l’ultima vocale della parola precedente, troncata a causa dell’incontro con la vocale all’inizio della parola successiva (“quello albero/quell’albero, della amica/dell’amica). Nel caso di qual è, però, abbiamo un’eccezione (una eccezione, un’eccezione). La parola “qual” esiste nel nostro vocabolario così com’è scritta. Hai mai sentito la frase “qual buon vento?”.

La parola “qual” quindi, non subisce una modifica. Ecco spiegato perché “qual è” non vuole l’apostrofo.

Grammatica e scrittura – Altri errori

Quelli che ti ho elencato sopra sono i principali errori che incontro in ogni manoscritto. Molto spesso, però, ce ne sono degli altri, tanti e fantasiosi.

Ci sono scrittori e scrittrici che inventano parole nuove, altri ne scrivono di esistenti in modo errato, come per esempio unendo due termini separati (“a parte”, non “apparte”) o separandone due che costituiscono, invece, una stessa parola (“apposta” e non “a posta”).

Altro errore comune è “a volte”, inteso come qualche volta, che invece viene scritto “avvolte”, participio passato del verbo avvolgere.

Grammatica e scrittura – Conclusioni

Per concludere e rispondere alla domanda nel titolo, la grammatica è fondamentale per scrivere.

Se hai già un’ottima formazione linguistica, però, e vedi degli strafalcioni nella prima stesura, non allarmarti! Si chiamano refusi, sviste, non errori. Quando si scrive, l’occhio si stanca, il cervello legge ciò che vuole leggere e finisce per non vedere le sbavature. Per questo, oltre a leggere e rileggere con le dovute pause, è sempre opportuno rivolgersi prima a un editor e poi a un correttore di bozze. Siamo umani, tutti e tutte possiamo sbagliare.

Al contrario, invece, molti aspiranti scrittori sono davvero convinti che per scrivere basti il lampo di un’idea, l’ispirazione del momento, e che il duro lavoro successivo di lima e cesello non serva a niente.

Una frase che mi sono sentita ripetere spesso, infatti, perlopiù da chi è alle prime armi con la scrittura e non legge più di un libro all’anno, è: “le regole vanno infrante, la grammatica non è importante, i veri geni hanno sfidato il sistema”.

So che può sembrare assurdo, ma è vero. L’ho sentita tante e tante volte. Magari con parole diverse, ma il senso era questo. Molti scrittori sono convinti che grammatica e scrittura non siano strettamente collegate.

Le regole, prima di essere infrante, vanno studiate e conosciute a menadito, padroneggiate con maestria. Se pensiamo al Futurismo e all’Ermetismo in letteratura, all’evoluzione della pittura nei secoli fino alla Pop Art, le regole sono state decostruite più e più volte, ma questo non vuol dire che chi lo ha fatto non le conoscesse.

Grammatica e scrittura – Scrivere per una pubblicazione vuol dire scrivere per un pubblico, scrivere per un pubblico vuol dire parlare secondo il codice di quel pubblico, altrimenti non ci comprenderà. Poi, a seguire, avrete tutto il tempo di farvi conoscere e lanciare nuove regole stilistiche (non di grammatica).

Ma della differenza tra linguaggio e stile parleremo un’altra volta. Per ora sappi solo che grammatica e scrittura hanno un legame indissolubile. Senza conoscere alla perfezione la grammatica non puoi essere scrittore o scrittrice.

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