Nei miei contenuti sui social parlo spesso di linguaggio e stile, due concetti ben distinti che spesso vengono confusi fra loro.
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Si pensa infatti che questi due termini siano sinonimi e che indichino lo stesso concetto: come si parla, come si scrive.
Ti sorprenderà sapere che, invece, appartengono a due livelli differenti della scrittura.
Se vuoi approfondire il concetto di linguaggio, ti ricordo che ne ho parlato anche nell’ultimo articolo, in cui ti presento due strumenti indispensabili della scrittura: sintassi e punteggiatura.
Facoltà espressiva dell’uomo per mezzo di suoni articolati, organizzati in parole, atte a individuare immagini e a distinguere rapporti secondo convenzioni implicite, varie nel tempo e nello spazio. (Devoto – Oli)
Strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità (Vocabolario Treccani)
Il linguaggio, insomma, è il codice che utilizziamo per comunicare con gli altri. Non si tratta solo di lingua italiana, francese, spagnola, e quindi di grammatica, sintassi e lessico, ma anche di codice adatto all’interlocutore.
Per parlare con un bambino di cinque anni, infatti, abbiamo bisogno di un linguaggio più semplice e un lessico più elementare rispetto a quelli che utilizzeremmo con una persona adulta.
Il complesso delle scelte e dei mezzi espressivi che costituiscono l’impronta peculiare di una tradizione letteraria e della personalità dell’autore. (Devoto – Oli)
Particolare modo dell’espressione letteraria, in quanto siano riconoscibili in essa aspetti costanti (nella maniera di porsi nei confronti della materia trattata, di esprimere il pensiero, nelle scelte lessicali, grammaticali e sintattiche, nell’articolazione del periodo, ecc.), caratteristici di un’epoca, di una tradizione, di un genere letterario, di un singolo autore. (Vocabolario Treccani)
Lo stile, quindi, è la modalità in cui un autore o un’autrice sceglie di utilizzare il liguaggio (il codice e le sue regole) o, più semplicemente, la lingua.
Nello stile, in genere, esistono specifiche regole solo per alcune correnti letterarie, ma, a dirla tutta, qualche consiglio è utile a chiunque voglia scrivere.
Puoi muovere il tuo primo passo con Elementi di stile nella scrittura di William Strunk jr, un libriccino molto interessante che ti supporterà nelle scelte stilistiche generali e nella ricerca del tuo stile personale.
Scelte stilistiche generali e stile personale, dove sta la differenza?
Le scelte stilistiche generali ti aiutano ad essere più efficace, incisivo e chiaro nell’esposizione, permettendoti quindi di raggiungere il pubblico più facilmente, mentre il tuo stile personale è la tua identità, la tua unicità.
Linguaggio e stile – Consigli di stile
Uno dei consigli più comuni è quello della sintesi. Le frasi troppo lunghe, i paragrafi prolissi, gli “spiegoni” insomma, confondono, allontanano e annoiano a morte il pubblico. I lettori si perdono nei tuoi discorsi e dimenticano perfino i nomi dei personaggi. Ricordiamoci sempre che la protagonista è la storia. Fai un passo indietro, sintetizza, il lettore non vuole assistere all’autocelebrazione di chi scrive o alle sue spiegazioni chilometriche! Tra gli altri rischi che si corrono con uno stile troppo articolato, inoltre, l’infodump è quello più grande. Ricorda sempre la regola dello “Show don’t tell”, mostra, non dire.
Usare frasi alla forma attiva è, in genere, il secondo consiglio più diffuso. Le frasi in forma attiva, infatti, hanno più ritmo e sono più efficaci.
Terzo consiglio che avrai già sentito mille volte è “togli gli avverbi inutili”. Le parole in “-mente” appesantiscono e affaticano la lettura. Se l’avverbio non cambia il senso della frase, è inutile.
Un altro maestro di stile è Italo Calvino, che ci ha lasciato in eredità una raccolta di lezioni molto utili.
Le Lezioni Americane di Italo Calvino raccolgono i cinque principi indispensabili per scrivere una buona storia:
1. Leggerezza;
2. Rapidità;
3. Esattezza;
4. Visibilità;
5. Molteplicità.
Linguaggio e stile – Esercizi di stile
E se vuoi divertirti un po’, Umberto Eco ha curato per noi la traduzione degli Esercizi di stile di Raymond Queuneau e redatto una rubrica nell’Espresso per molti anni, oggi pubblicata dalla Nave di Teseo (casa editrice che egli stesso ha fondato). In questa raccolta, potrai trovare anche un articolo spassosissimo con le 40 regole di scrittura del grande semiologo.
Linguaggio e stile – Ma veniamo al punto
In pratica, qual è la differenza tra questi due concetti nella scrittura?
Il linguaggio va studiato, ragionato, appartiene a un codice prestabilito che ti permette di comunicare con il tuo pubblico, lo stile invece è tuo.
Leggi, leggi, leggi. Scrivi, scrivi, scrivi. Questo ti aiuterà a consolidare la tua conoscenza del linguaggio e definire il tuo stile.
Linguaggio e stile – E se hai bisogno di aiuto…
Ti ricordo che io sono una editor e una writer coach e posso affiancarti nella scrittura e nella revisione del tuo testo.
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