Collab e bookstagrammer – Per ascoltare l’articolo, clicca play.
Da qualche mese, precisamente da luglio 2022, ho deciso di aprire un secondo profilo Instagram personale, in cui esprimo le mie opinioni sia come donna che come lettrice.
In questo nuovo contenitore, ho deciso di rendermi disponibile sia come beta reader che come blogger, o meglio, come bookstagrammer.
Sono stati mesi di esplorazione di un mondo che conoscevo solo in parte, perché mi sono arrivate proposte anche nel profilo professionale, ma solo in quantità circoscritte.
Ecco, quindi, che mi sono decisa a stilare e proporre una piccola guida alle collaborazioni. Non pretendo di essere esaustiva, ma cercherò comunque di aiutarti a capire come valutare la scelta di un blogger che ti promuova al meglio.
Collab e bookstagrammer: 5 consigli per gli autori
Partiamo da un presupposto fondamentale: per qualsiasi tipo di interazione sono necessari RISPETTO ed EDUCAZIONE. Essere sui social, e quindi dietro a un pc o uno smartphone, non ci esime dalle regole imprescindibili del vivere civile.
E ora veniamo ai 5 consigli per gestire le collaborazioni con i blogger.
1. Se presenti, segui le regole pubblicate nel profilo del bookstagrammer – Collab e bookstagrammer
Ci sono blogger che hanno un vero e proprio decalogo e lo pubblicano fra i post (spesso fissati in alto nel feed) o nelle storie in evidenza.
Purtroppo, dopo aver pubblicato le mie regole nelle storie in evidenza con tanto di copertina con su scritto “collab”, sono stata contattata da decine e decine di scrittori e scrittrici che spammavano il loro libro a caso, senza seguirmi né tanto meno conoscere il mio lavoro. Nei prossimi punti, quindi, cercherò di mostrarti dove hanno sbagliato i profili che mi hanno scritto.
Le mie “regole” erano le seguenti:
1. Collaborazione non vuol dire recensione positiva obbligatoria. Nel rispetto di chi scrive, della storia e del pubblico, offrirò un parere sincero.
2. Accetto pubblicazioni sia con case editrici che in self-publishing. Dalle case editrici (tranne per qualche eccezione) accetterò solo copie cartacee, mentre per il self andranno benissimo gli ebook.
3. Non accetto collaborazioni con case editrici a pagamento.
4. Self-publishing: saranno accettati solo testi sottoposti a editing.
5. Le collaborazioni sono a titolo gratuito. Non richiedo alcun compenso, rimborso o pagamento di alcun tipo.
6. Prediligo giallo, thriller, noir, high fantasy, dark fantasy, romanzi di formazione. Narrativa manistream e altri generi in base a trama e tematiche.
7. Per la saggistica divulgativa: diritti civili, inclusione, femminismo, tematiche queer, ecologia, ecc.
8. Prima di chiedere una collaborazione, assicuratevi che il mio profilo sia in target col vostro libro.
9. Le collaborazioni sono interazioni e rapporti durevoli, ergo, non accetterò spam di chi non mi segue e non è interessato al mio profilo.
2. Instagram è un social, non una vetrina pubblicitaria. Segui, metti like e interagisci. I blogger sono persone. – Collab e bookstagrammer
Collab e bookstagrammer – Partiamo da un presupposto: molti bookstagrammer sono disponibili gratuitamente (come facevo io), quindi si mettono a disposizione come lettori e lettrici volontari.
La cosa che fa storcere molto il naso è offrire la propria collaborazione gratuitamente e non ricevere né il follow né altre interazioni nel proprio profilo, oppure ricevere il follow e subito essere aggrediti con una richiesta di acquisto o lettura.
No, non sto dicendo che lo si faccia per fama o per far crescere il numero dei follower, ma un minimo di interesse per il profilo che ti proporrà mi sembra indispensabile per una collaborazione costruttiva e fruttuosa.
Se credi che quel blogger/bookstagrammer possa fare per te, seguilo per un po’, almeno una settimana, studia le sue mosse, leggi le sue storie, i suoi post, ma soprattutto interagisci con lui/lei.
Questo è un aspetto molto rilevante soprattutto se parliamo di profili piccoli, diciamo sotto i 5000 follower. Prima di tutto, come te, scrittore o scrittrice, il/la bookstagrammer è una persona, se poi offre il suo tempo, la sua esperienza e la sua pagina gratuitamente, dimostrare un minimo di interesse per quello che fa mi sembra doveroso. E pensa un po’, ti aiuterebbe anche a capire se il suo pubblico fa al caso tuo!
3. Non irrompere con sproloqui di 30 o 40 righe – Collab e bookstagrammer
Questo, più che un consiglio, è uno sfogo.
Nella casella delle richieste su Instagram ho decine di messaggi (mai accettati) di scrittori e scrittrici (devo ammettere che si tratta più di uomini che donne), che mi hanno inviato dei papiri lunghissimi.
Immedesimiamoci nello sconosciuto o nella sconosciuta che riceve un messaggio lunghissimo (o anche due o tre) in cui noi gli stiamo spiegando cosa abbiamo scritto.
Non è solo indisponente e fastidioso, ma è una vera e propria aggressione. In pratica è come andare a suonare il campanello alla gente per vendere il tuo libro. I blogger, a meno che non siano veri influencer con partita iva, tariffe e tanto di statistiche e dimostrazione di engagement, non sono venditori di spazi pubblicitari, ma persone che investono il loro tempo libero a leggere anche i messaggi su Instagram.
Collab e bookstagrammer
4. Pagamento sì o pagamento no? – Collab e bookstagrammer
Poco sopra ho accennato a un aspetto importante, ossia la differenza fra il bookstagrammer che si offre per leggere e promuovere nel suo profilo il tuo libro e l’influencer vero e proprio.
Ma qual è la vera differenza fra queste due figure?
Collab e bookstagrammer – Bene, qui il consiglio più importante: i pagamenti non fatturati, i versamenti tramite Paypal, PostePay e altri sistemi nascosti, i versamenti chiamati in causale “donazione” o “regalo” sono ILLEGALI.
Qualsiasi pagamento deve essere giustificato e tracciabile.
Per esempio, ci sono persone che lo fanno saltuariamente e dichiarano la cifra come collaborazione occasionale con tanto di ricevuta (e pagano tasse attraverso la dichiarazione di quel reddito) e ci sono professionisti che hanno partita iva come veri e propri freelance e offrono un servizio vero e proprio.
In questi due casi, prima di pagare, è bene richiedere gli estremi e le modalità (partita iva? come pagare? fattura o ricevuta), ma soprattutto i dati statistici, l’engagement e il traffico effettivo di quel profilo.
Tutti possiamo aver comprato i follower in passato, attraverso bot e vari portali di scambio like e follow.
5. Definisci tutti i particolari della collaborazione, soprattutto se si tratta di una collab a pagamento – Collab e bookstagrammer
Tempistiche, modalità di pagamento, fatturazione, modalità di pubblicazione (post e/o storie), se si tratta di una segnalazione o di una recensione. Questi sono tutti fattori che cambiano le carte in tavola, quindi vanno valutati prima di iniziare una collab seria.
Collab e bookstagrammer – Ultime informazioni
Collab e bookstagrammer – Ringrazia sempre chi dedica del tempo al tuo romanzo e ti offre visibilità, ma pretendi altrettanto rispetto.
Non farti imbambolare dal blogger che ti richiede la copia gratuita del tuo romanzo, spesso è solo un modo per leggere gratis e “scroccare” (i veri blogger non hanno bisogno di elemosinare copie in giro, ma rispettano gli scrittori e si mettono a disposizione).
Se la recensione non sarà molto positiva, non scaricare la tua frustrazione sul blogger, ma se questo sarà maleducato, allora fallo notare con eleganza ed educazione, così la figuraccia sarà comunque sua.
Collab e bookstagrammer – Conclusioni
Se questo articolo ti sembra sbilanciato dalla parte dei blogger, c’è un motivo.
Le mie parole vogliono essere un monito a chi spamma in continuazione il proprio romanzo a chiunque (pur chiedendo scusa per il disturbo), senza nemmeno lo sforzo di studiarsi un po’ il profilo. La mia avventura da bookstagrammer è finita praticamente subito a causa di alcune esperienze pessime.
Collab e bookstagrammer – Prima sono capitati messaggi spam (e piuttosto supponenti) di autori che vendevano il proprio libro e mi proponevano l’acquisto con tanto di link, poi sono arrivate le richieste di collaborazione di chi non aveva fatto editare il proprio romanzo. Ecco, lì mi sono resa conto di aver accettato con troppa rapidità, perché la persona in questione non aveva letto le mie “regole”, senza contare che poi mi ha chiesto di leggere l’ultimo capitolo del romanzo per verificare se la scrittura fosse migliorata.
Quindi ho fatto lo sforzo (nella mia pausa pranzo di mezz’ora) di leggere questo benedetto capitolo e la situazione era ugualmente disastrosa. L’ho detto con gentilezza e i dovuti modi allo scrittore (precisando fra le altre cose di cercare un buon editor senza sponsorizzare me stessa perché sarei stata in conflitto di interessi) e quest’ultimo non ha fatto nemmeno lo sforzo di dire “grazie comunque per il tuo tempo”.
Ecco, questa cosa la trovo davvero offensiva, irrispettosa e presuntuosa.
Collab e bookstagrammer – L’altro motivo per cui questo articolo sembra sbilanciato dalla parte dei blogger (tranne quelli che si fanno pagare con rimborso/donazione e non fatturano, reato di evasione fiscale!) è che da marketer consiglio sempre di creare un buon piano editoriale dei contenuti da pubblicare sui social anziché sprecare tempo ed energie a disturbare la gente.
Se hai bisogno di consigli a tal proposito, ti ricordo che sono anche una digital coach e che il servizio è disponibile sia in termini di consulenza singola che come affiancamento per tutto il percorso di progettazione strategica.
Per piccole pillole, inoltre, puoi visitare il mio profilo Instagram professionale @caroleditorecoach.
Collab e bookstagrammer – Info e prenotazione consulenze: carol@imestieridelleparole.it.