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Editor – pregiudizi e abilità

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Prima di affrontare l’argomento di oggi, voglio fare una piccola comunicazione di servizio: il blog si fermerà per qualche tempo.

Vista la mole di lavoro, la preparazione del Per-corso flessibile di architettura narrativa e i miei impegni con la scrittura (sì, anche io scrivo con uno pseudonimo), ho deciso di anticipare un po’ la pausa estiva e di rientrare con calma a settembre.

Oggi, però, voglio affrontare un argomento di cui mi avrai già sentito parlare molte volte su Instagram e anche qui nel blog, ma che ancora non sembra molto chiaro.

Negli ultimi tempi, ho ricevuto molte richieste di editing e valutazione di manoscritti inediti. Nonostante i tanti post, gli articoli già pubblicati, i chiarimenti nelle varie pagine del mio sito, sembra proprio che i pregiudizi non vogliano lasciare questo mestiere.

Editor – pregiudizi e abilità

Mi sono ritrovata molto spesso a leggere email così sbrigative e confuse da non capire cosa desiderasse da me l’interlocutore.

C’è chi cerca “editing per correzione, impaginazione e pulire i refusi”, chi vuole l’editing di un testo di 300 cartelle in due settimane, chi avvisa che il testo è registrato in SIAE per tutelare i suoi diritti.

Non ti parlerò ancora delle differenze tra editor, writer coach e correttore/correttrice di bozze, immagino che ormai sarai più che stufo di questo argomento, ma vorrei soffermarmi su un aspetto fondamentale del mio mestiere che sembra ancora in dubbio.

Molti autori e molte autrici hanno il terrore che l’editor entri a gamba tesa nel testo e si metta a modificare trama e personaggi, stravolgendo il manoscritto e perfino il loro messaggio.

Non ti mentirò, questa cosa accade, ma molto più spesso con gli editor delle case editrici che con i freelance.

Se una casa editrice intende pubblicare il tuo manoscritto, è possibile che, per adattare il testo alla linea editoriale e al mercato di riferimento, ti suggerisca delle scelte anche drastiche in fase di editing.

Tuttavia, tutti i consigli e le correzioni di un editor (serio e competente, e ce ne sono) derivano da esperienza e conoscenza, sia della narrativa che del mercato.

Editor – pregiudizi e abilità: La mia esperienza personale

Mi è capitato di suggerire a qualcuno di tagliare interi capitoli, di spostarne altri, di riscriverne alcuni, ma mi sono limitata, per l’appunto, a suggerire, spiegando la mia linea e ogni singola correzione. Inoltre, mi sono sempre messa a completa disposizione dell’autore per videocall di confronto e approfondimenti di ogni genere, spesso suggerendo anche la lettura di manuali e romanzi.

Editor – pregiudizi e abilità

Da alcune conversazioni, sono uscite fuori delle avventure rocambolesce con scrittori chiamati a fare gli editor da piccole case editrici, correttori e correttrici di bozze che intervengono su linguaggio e fraseggio, agenti letterari che stroncano testi per semplici refusi.

Nelle prime occasioni di “sfogo”, mi sono chiesta se fossi io quella un po’ strana e se non mi stessi cacciando in situazioni più grandi di me, ma poi col tempo ho capito: gli incompetenti esistono in ogni mestiere e bisogna farci l’abitudine.

Editor – pregiudizi e abilità: Giudicare e valutare

Innanzitutto, l’editor (sto sempre parlando del professionista serio) non giudica MAI un manoscritto, lo valuta.

La differenza fra questi due termini è molto importante, perché tra giudicare e valutare esiste un abisso, non solo semantico, ma anche etico.

Editor: pregiudizi e abilità

Chi giudica esprime un parere sulla persona, chi valuta offre una competenza tecnica per analizzare l’operato della persona ed estrapolarne i punti forti e i punti deboli per migliorarlo.

Sembrano sinonimi, ma, come vedi, non lo sono.

Lavorando, poi, con quegli autori in difficoltà, mi sono accorta che la differenza tra questi due verbi sta in due fattori fondamentali: competenza ed empatia.

La prima è un’abilità che si può acquisire solo con un percorso di formazione continua e costante, l’altra è innata, ma si può sempre allenare attraverso l’ascolto e la comprensione dell’altro.

Editor – pregiudizi e abilità: Le competenze tecniche

Ecco un elemento importante per un editor: la formazione.

Tralasciando l’allenamento alla lettura, che è INDISPENSABILE per svolgere questo mestiere, la formazione di un editor deve passare (almeno a mio parere) per la narratologia.

Leggere e frequentare un corso tecnico non basta. Per essere in grado di supportare un autore, revisionare consapevolmente un testo e tirarne fuori il meglio, è necessario conoscere le diverse tecniche narrative e avere delle capacità redazionali che permettano al professionista di offrire suggerimenti corretti e costruttivi, vicini allo stile e all’intento dell’autore.

Editor – pregiudizi e abilità – Le competenze tecniche: manuali di narrativa e di scrittura

Premetto che, come dico sempre, lo studio teorico non è nulla senza il lavoro pratico. Solo sporcandosi le mani con un testo è possibile acquisire sempre più competenze, ma… ma… Anche le conoscenze teoriche devono essere molto solide.

Conoscere le tecniche narrative, approfondire gran parte del materiale prodotto da studiosi del passato e del presente sulla lettura di un testo e sulla costruzione di una narrazione è, a mio parere, indispensabile per poter comprendere le dinamiche delle storie su cui andiamo a lavorare.

Editor – pregiudizi e abilità

La stessa cosa, per quanto mi riguarda, accade con i vari manuali di scrittura più disparati che, in realtà, in parte si occupano anche di costruzione della narrazione da diversi punti di vista.

Infine, la conoscenza di manuali di scrittura e narrativa, permette di offrire l’approfondimento di lettura giusto all’autore che dovrà colmare una lacuna specifica.

Editor – pregiudizi e abilità – Ascolto, comprensione, empatia

Ognuno di noi è diverso, ognuno ha un suo carattere, un suo modo di porsi verso gli altri, di approcciare al mondo. C’è chi sorride di più, chi molto meno, c’è chi è abituato a rassicurare la persona che ha di fronte, chi non sa gestire ogni tipo di relazione col prossimo.

Tuttavia, per l’editor, queste abilità sono molto importanti.

Ascoltare, comprendere, entrare nello stile, nella testa, nel cuore dell’autore fa parte del compito di un editor.

Editor – pregiudizi e abilità

Dire a un autore “il tuo testo fa schifo” o “non sai scrivere” è, oltre che deleterio, anche poco etico e umanamente barbarico, quindi non permettere mai a nessuno di rivolgersi a te in questo modo, soprattutto se lo stai perfino pagando per farlo!

Ma non deve accadere nemmeno il contrario. L’editor deve dirti dove stai sbagliando, deve aiutarti a migliorare il testo, è il suo lavoro, dunque, cerca di accogliere i suggerimenti e non entrare subito in modalità “mamma chioccia”.

Editor – pregiudizi e abilità: L’editor non scrive né riscrive il tuo manoscritto

Oltre allo studio delle tecniche narrative e della lingua italiana, l’editor deve anche saper scrivere. Sì, un editor è un redattore editoriale, quindi, redige. Saper scrivere vuol dire avere la capacità di stilare una quarta di copertina o un qualsiasi altro paratesto, ma anche quella di offrire suggerimenti in linea con lo stile dell’autore.

Editor – pregiudizi e abilità

Questo non vuol dire, però, che l’editor scriva a posto dell’autore. L’editor si limita a offrire suggerimenti a margine per cambiare una frase o riorganizzare i componenti di un periodo e sistemarne la sintassi, ma non è un ghost writer.

Questa precisazione va fatta sia per chi chiede la riscrittura di interi paragrafi o capitoli, sia per chi “accusa” gli editor di essere scrittori falliti e frustrati perché non è capace di accettare un suggerimento.

Editor – pregiudizi e abilità

Editor – pregiudizi e abilità: Conclusioni

Qualcuno si chiederà, perché tutto questo spiegone assurdo sulle capacità e sul rapporto autore-editor? Il rapporto conflittuale tra Raymond Carver e Gordon Lish ci insegna che le dinamiche tra queste due figure professionali sono pesantemente influenzate anche dalla predisposizione personale di entrambi alla condivisione e al confronto.

Prima di contattare un editor, è bene capire se è la persona giusta per te, se offre quel servizio di cui hai esattamente bisogno, se è capace di interagire con te, ma, soprattutto, se sei pronto ad affidarti a un professionista per il bene del tuo manoscritto.

Editor – pregiudizi e abilità

Con queste ultime parole, ti saluto e ti ringrazio per questi mesi insieme. Spero di averti dato tanti spunti di riflessione e di approfondimento. Io ho fatto del mio meglio.

Se hai qualche dubbio, hai appena terminato il tuo manoscritto, sei in fase di architettura narrativa e non riesci ad uscire dal tunnel, insomma, se hai bisogno del mio supporto, ti ricordo che il blog va in ferie, ma io no!

Quindi, puoi sempre scrivermi a carol@imestieridelleparole.it o trovarmi nel mio profilo Instagram @caroleditorecoach.

E nel frattempo, buona scrittura!

Carol Editor e Coach

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