Penne, vite, voci. Storie di donne scritte e narrate da donne.
Oggi voglio parlarti di una tendenza che da qualche anno sta cambiando il mondo delle storie.
Sappiamo entrambi che, nella storia, nella letteratura, nell’arte, le donne hanno avuto poco spazio e poco ne hanno ancora nei vari manuali, soprattutto scolastici.
Per inserire una volta per tutte nomi di poete e scrittrici nelle grandi antologie della letteratura italiana ci vorrà ancora qualche tempo, ma qualcosa si sta muovendo.
Come sai, anche se ho deciso di abbandonare per dedicare tutto il mio tempo al lavoro e alla mia scrittura, ho frequentato per un anno l’Università dell’Aquila. Nello specifico, ho scelto il percorso magistrale proprio in questa università per un corso molto particolare: “Forme e generi della letteratura italiana” tenuto dalla professoressa, nonché presidente del corso di lettere, Valeria Merola.
Ebbene, mi aspettavo un corso incentrato sui vari generi letterari, magari sul confronto prosa-poesia, o un approfondimento sulle varie metriche, ma non è stato così. Quando ho aperto per la prima volta la pagina di presentazione, mi sono trovata di fronte una vera sorpresa.
Un esame incentrato su tutta la letteratura delle donne dal Duecento ai giorni nostri. Non è pazzesco?
Storie di donne: la letteratura italiana
L’ho letto come un segno e mi sono iscritta. Poi, dopo mesi, prima di decidere di mollare tutto… Ok, qui urge una piccola postilla… A dirti la verità, mi stavo proprio annoiando a leggere, rileggere e ripetere sempre le stesse cose per una prova d’esame… sì, io studio tantissimo, ma macino due tre libri a settimana e poi vado avanti, perché la mia testa ne vuole sapere sempre di più, quindi fermarmi è assolutamente proibito, se non voglio soccombere sotto il peso della noia.
E poi lo scopo dello studio è esplorare nuovi sentieri, strutturare nuove ricerche e, nel mio caso, scrivere saggi o creare nuovi percorsi culturali per chi condivide queste grandi passioni con me.
Insomma, prima di questa lunga digressione sul mio metodo di studio e le mie scelte di vita, stavo dicendo che ho deciso di dare proprio questo esame per chiudere in bellezza il mio percorso del 2024. E in effetti è andata benissimo, con tanto di complimenti da parte della prof. Ammetto che è stato un caso, perché all’epoca non avevo idea che avrei preso questa decisione, ma forse il destino…
Ma non è stato l’unico segno che mi ha fatto riflettere su un effettivo e reale cambiamento dei tempi.
Storie di donne: pedagogia e istruzione femminile
Come sai (di nuovo), oltre alla magistrale, mi sono iscritta a tre corsi singoli presso l’Università di Macerata, per approfondire la pedagogia e la letteratura per l’infanzia. Insieme a queste due materie, ho scelto il corso di Storia dei Processi formativi, con la professoressa Elisabetta Patrizi, relatrice della mia tesi triennale di… ehm… anni fa.
Per le ricerche su mio nonno (prima o poi te ne parlerò, giuro!), la professoressa mi ha proposto un programma d’esame sui manuali scolastici e sui processi formativi del Novecento, ossia il programma dell’anno accademico precedente, ma il programma del corso proposto nel 2024, invece, riguardava una sua personale ricerca (strepitosa) sull’istruzione femminile dal Cinquecento ai giorni nostri, con tanto di innovazioni che le donne hanno apportato nel mondo dell’insegnamento e dell’educazione.
Io ne sapevo già qualcosa grazie alla mia tesi di tanti anni fa, per cui studiai la storia della pedagogia e personalità come Maria Montessori (a proposito, lo sai che era marchigiana?), quindi mi sembrava di aver vinto al superenalotto.
Storie di donne: un percorso di lettura consapevole
Per fartela breve, dopo un mio lungo percorso di lettura consapevole sul pensiero femminista, gli studi di genere e l’educazione affettiva, mi sono ritrovata a ricevere stimoli a destra e a manca.
In questi mesi, mi sono accorta che le esperienze accademiche del 2024 mi hanno lasciato un segno molto più profondo di quello che immaginavo. Non solo mi sono messa in gioco e ho “vinto”, ma ora so perfettamente cosa cercare e dove.
Ed ecco che, tra una promozione TEA e un’offerta Audible, mi sono incosapevolmente ritrovata a scegliere letture di un certo tipo: storie di donne del passato, scritte da donne del presente, lette da altre donne di oggi.
Ed è questo di cui voglio parlarti oggi: storie di donne, raccontate da donne.
Storie di donne
Storie di donne: Le grandi penne del Novecento
Iniziamo da quelle che ritengo tre autrici fondamentali per la formazione di qualsiasi scrittore o scrittrice, nonché di qualsiasi adolescente: Renata Viganò, Elsa Morante, Alba De Céspedes.
L’Agnese va a morire di Renata Viganò – Storie di donne
Una storia semplice, chiara, che va dritta al punto. Un romanzo piuttosto breve, che narra la storia di una donna coraggiosa, ma tutto sommato inconsapevole del rischio che corre. Una scrittura asciutta, quasi fin troppo schematica, per questo adatta anche a un pubblico molto giovane.
La storia di Elsa Morante – Storie di donne
Un romanzo straordinario, uno spaccato meraviglioso dell’animo umano, del resistere a tutti i costi, fino a impazzire dal dolore. Una storia dolce, piena di emozioni, ma anche capace di raccontare la Storia, quella del Novecento, della Seconda guerra mondiale, con una capacità stilistica insuperabile, descrizioni così profonde e sentite da far venire i brividi. Se vuoi scrivere davvero, se vuoi capire come gestire la tua penna e diventare abile, se vuoi… insomma, se non leggi questo romanzo non puoi dire di sapere cosa sia la scrittura.
Menzogna e sortilegio, ancora Elsa Morante – Storie di donne
Il romanzo d’esordio di una scrittrice strepitosa. Perché, se La Storia è scrittura consapevole, Menzogna e Sortilegio è scrittura potente, travolgente. Qui la trama è molto diversa e i personaggi sono più numerosi e sfaccettati. Elisa, protagonista e voce narrante, è inattendibile, in quanto, per l’appunto, incline alla menzogna come tutti i personaggi che le gravitano attorno, quindi occhio anche a questo aspetto, gestito in modo davvero unico.
Quaderno probito di Alba de Céspedes – Storie di donne
Ecco che entriamo nelle profondità dell’anima. Questo romanzo è un diario tenuto da Valeria, quaderno sempre nascosto e poi… no, non te lo dico, devi leggere assolutamente con i tuoi occhi! Insomma, questa storia è un viaggio nella psicologia di un personaggio femminile, nell’esplorazione della condizione della donna negli anni Cinquanta (e forse in qualche caso anche oggi), combattuta fra tradizione e modernità, fra legami patriarcali e libertà individuale. Se vuoi esplorare un personaggio femminile ben fatto, questo romanzo offre un’occasione perfetta.
Storie di donne
Dalla parte di lei, di nuovo Alba De Céspedes – Storie di donne
Una storia molto movimentata, quella di Alessandra, una vita di irrisolti, di sovrapposizioni e trasfigurazioni. Questo è un altro libro che lascia il segno, che fa riflettere, che mostra le sfaccettature della vita di una donna, fin da bambina perseguitata da tante pressioni. E anche in questo caso, se vuoi approfondire il legame tra personaggia e società, che è ben diverso da quello di un personaggio maschile, allora devi assolutamente leggere queste pagine.
Storie di donne – Vite reali: tra romanzo e contesto storico
E ora veniamo alla tendenza degli ultimi anni di cui parlavo poco sopra: storie vere di donne realmente esistite, romanzate e narrate da autrici contemporanee. Fra le mie proposte, anche qualche appunto sulla lettura di narratrici professioniste (audilibri).
Lo so che sembra una forzatura ma non credo proprio che possa esserlo.
Se ci pensiamo, anche se molti nel campo degli audiolibri non si fossilizzano sulla voce maschile o femminile, la narrazione in prima persona di Zeno Cosini letta da me o da un’altra voce femminile potrebbe richiedere troppo al pubblico. La sospensione d’incredulità, il patto narrativo, certo, bisogna farci i conti quando leggiamo/ascoltiamo una storia, ma fino a che punto?
Non trovo estraniante Edgar Allan Poe o Conan Doyle letti da una voce di donna, però, in effetti, trovo perfino contraddittorio che romanzi come, che so, Virdimura di Simona Lo Iacono (a proposito, è un libro stupendo, quindi devi assolutamente leggerlo/ascoltarlo) possano venir letti da voci maschili.
Senza, però, aprire una disquisizione ancora in corso (e non credo che terminerà mai), quello che voglio farti notare è la potenza della voce autoriale, che spesso narra in prima persona, letta da una voce adatta.
Ma il punto di oggi è un altro, ossia: le storie di donne realmente esistite che oggi vengono finalmente raccontate.
Ti faccio qualche esempio? Mettiti comod* perché ho qualche meraviglia da consigliarti!
La correttrice, di Emanuela Fontana – Storie di donne
Un romanzo che ci racconta di Emilia Luti, editor segreta di Alessandro Manzoni, realmente esistita. Il romanzo è scritto in modo magistrale, in terza persona, e non è solo straordinario perché ci racconta fatti realmente accaduti, ma perché svela al grande pubblico il vero ruolo di un editor. Cosa significa lavorare a un testo a quattro mani? Conoscere, poi, la timidezza, le incertezze del grande Manzoni è una coperta calda per chi si sente sempre minuscolo e inadatto di fronte al grande mercato editoriale e al compito immane di raccontare una storia al mondo.
Nota sull’audiolibro: ascoltato su Audible, mi sono lasciata accompagnare dalla voce di Giuliana Atepi, una voce vellutata, ma chiara, fresca, limpida, che ha dato voce al romanzo con una lettura espressiva non troppo interpretativa, per fortuna, altrimenti avrebbe rischiato di banalizzare una bellissima storia e una voce molto autorevole.
Storie di donne
Virdimura, di Simona Lo Iacono – Storie di donne
La storia della prima medichessa italiana nel Trecento, che mi ha fatto versare lacrime e lacrime. Virdimura nasce a Catania, figlia di un medico ebreo. Molto criticato e osteggiato dai rabbini del tempio, il padre viene esiliato e Virdimura resta sola. Da qui inizia un percorso straordinario di sorellanza: Virdimura guida alcune donne verso le arti della cura, fondando una sorta di antico ospedale/casa condivisa in cui vengono curate altre donne, malate, ripudiate, vittime di violenze inaudite.
Questo romanzo, oltre a riportare una grande consapevolezza storica, mostra anche l’abilità dell’autrice nel rendere la voce narrante viva e potente, attraverso un registro linguistico adatto a un personaggio colto del Trecento.
Nota sull’audiolibro: la voce della lettrice, Marina Thovez, sulle prime mi ha un po’ intimorito per il timbro deciso, ma poi mi è sembrato perfetto per dare voce a Virdimura, anche e soprattutto grazie alla capacità interpretativa (qui siamo oltre la lettura espressiva) ben equilibrata della narratrice.
L’erborista di corte, di Lisa Laffi – Storie di donne
Un altro romanzo che ho molto apprezzato è proprio questo, che però ho letto in cartaceo, grazie a una promozione TEA della scorsa estate. Insieme al romanzo di Lisa Laffi, ho acquistato Mara di Ritanna Armeni, che sto leggendo in questi giorni, ma di cui non è giusto parlare in questa occasione perché Mara è una personaggia frutto dell’invenzione dell’autrice. Tuttavia, lo sto amando, quindi te ne parlerò presto, non so se in questo blog o in qualche video su Youtube.
Dicevo, l’erborista di corte è la storia di Costanza Calenda, figlia di un medico salernitano che, nel Quattrocento, vorrebbe seguire le orme del padre. Una storia simile a quella di Virdimura? Tutt’altro. Qui siamo nell’ambiente napoletano, nelle camere ricolme di preziosi della Regina. Ma la storia è altrettanto coinvolgente e curiosa, seppur con qualche nota un po’ più ingenua dell’autrice.
In ogni caso, ho deciso di proseguire con la conoscenza delle opere di Lisa Laffi, quindi, proprio questa mattina, ho iniziato La regina senza corona su Audible, e devo dire che già mi piace molto, sia grazie alla scrittura ormai consapevole dell’autrice, sia grazie alla voce della narratrice, Alice Bertocchi.
Storie di donne: tra romanzo e verità
Insomma, come avrai capito, c’è tanto da leggere, tanto da esplorare, soprattutto se vuoi narrare e dare voce a personaggi femminili nuovi, completi e soprattutto complessi.
Qui non si tratta solo di leggere storie o grandi penne del passato o di oggi, ma di conoscere il rapporto tra la figura femminile e la società nei secoli.
Vuoi un altro esempio?
Storie di donne
Oliva Denaro di Viola Ardone – Storie di donne
Uno dei miei romanzi preferiti. Il secondo successo di Viola Ardone, dopo Il treno dei bambini (che ormai ho consigliato anche alle mosche in giardino), è uno straordinario spaccato della cultura di metà Novecento, che ha contribuito (finalmente, aggiungerei) alla liberazione della donna dal potere maschile. Oliva Denaro non è altri che Franca Viola, la prima donna a rifiutare pubblicamente il matrimonio riparatore col suo rapitore e stupratore.
E Viola Ardone ha saputo modellare la storia in modo così magistrale da rendere questa storia di nuovo importante, nel caso qualcuno l’avesse dimenticata.
Storie di donne – Conclusioni
Quando ho deciso l’argomento di questo articolo, qualche giorno fa, non sapevo bene quali romanzi avrei citato, ma ero certa del motivo: dare una testimonianza pratica della lettura consapevole.
In questo caso, per raccontare e dare voce alle tue personagge, sia che si tratti di protagoniste, eroine o antieroine, che di antagoniste, personaggi secondari o semplici comparse, non puoi ignorare il contesto storico, culturale, sociale.
Certo, non devi farlo neanche con i personaggi maschili, è chiaro, ma, purtroppo, il ruolo di genere ancora incide molto sulla percezione di una persona, almeno per i più, e la pressione sociale ha influenzato e cambiato molte vite. Perché, come queste storie che ho citato raccontano, se la storia e il contesto si oppongono a un uomo visionario per le sue idee innovative, la donna viene (anche se oggi in modo differente) osteggiata in quanto tale, e questo non può essere ignorato all’interno del tuo romanzo.
Vuoi aiuto per caratterizzare e dare voce ai tuoi personaggi? Hai bisogno di un supporto per ricerche storiche? Sia che si tratti della contestualizzazione della tua storia (ossia l’ambientazione), sia che il tuo intento sia quello di scrivere un saggio, oltre al servizio di coaching che include la costruzione del contesto storico del mondo narrativo, in questi giorni sto attivando anche un servizio di supporto nella ricerca storica, settore in cui sono formata da anni e che, a quanto pare, sembra ancora fondamentale.
Se, quindi, hai bisogno di un’editor specializzata in questi ambiti, scrivimi un’email, sarò molto felice di esplorare insieme a te una particolare epoca storica e/o di costruire una voce piena, realistica e potente.
Un abbraccio,
Carol Editor e Coach
Storie di donne